12 aprile, Bologna – 15 novembre, Roma: Climate Pride!
Dalla Multispecie, che compone la Terra, alle ecologie urbane, tornando alla dimensione planetaria; da novembre 2024 ad aprile 2025, rilanciando verso novembre 2025. Da Roma a Bologna, attraverso le ecologie che immaginano gli stati generali della giustizia climatica e sociale, per tornare a Roma. Il Climate Pride echeggia, rimbalza, rilancia, raccogliendo convergenze e sfidando le implicazioni sociali ed ecologiche della crisi climatica globale prodotta da un sistema di profitti per pochi fondato su una visione antropocentrica, su sfruttamento, ingiustizia, depauperamento dei sistemi eco-sociali.
Il 16 novembre 2024 si è svolto a Roma il primo Climate Pride, negli stessi giorni della COP 29, ospitata in Azerbaijan, un petrol-stato. La Multispecie ha sfilato gioiosamente nelle strade e nelle piazze della capitale per impegnarsi per un presente e un futuro di conversione ecologica e di pace. La Multispecie tornerà a manifestare nelle strade di Roma il 15 novembre 2025; ma prima, e verso, questa data, il 12 aprile 2025 attraverserà il Climate Pride di Bologna, mentre nella stessa giornata Ravenna scenderà in piazza contro l’arroganza di chi continua ad arricchirsi sulle fonti fossili.
A novembre abbiamo ribadito che le COP continuano a essere palcoscenici internazionali in cui il protagonista è sempre il sistema fossile. In questi incontri, la retorica vuota si scontra con la realtà: le devastazioni, le alluvioni e lo sfruttamento del suolo sono il volto crudo di decisioni che lasciano le comunità e la Multispecie a pagare il conto. Ma noi non ci limitiamo a restare spettatrici e spettatori. Ogni Climate Pride – da Roma a Bologna – e ogni mobilitazione per il clima diventa un laboratorio di resistenza che trasforma la retorica delle COP in pratiche di giustizia climatica e sociale.
Nei territori emiliano-romagnoli più volte colpiti dalle alluvioni si stanziano più di sette miliardi di euro per allargare le autostrade esistenti, mentre i crinali appenninici franano e le case di decine di migliaia di famiglie sono state danneggiate da acqua e fango. Il consumo di suolo degli ultimi decenni minaccia l’equilibrio idrogeologico dei territori, la loro capacità di essere spazio delle biodiversità e casa della Multispecie. Lo spazio urbano è attraversato da ondate di piena e ondate di calore, e diventa sempre più arena delle diseguaglianze, perché di fronte alla crisi climatica non siamo tutte sulla stessa barca: c’è chi affronta questa tempesta a bordo di un lussuoso yacht, e chi può al massimo aggrapparsi a una zattera.
I temi del suolo e della forestazione sono, tra gli altri, particolarmente efficaci nel rappresentare le città in cui vogliamo vivere. Desigillare il territorio urbano e affermare il valore del suolo, creare e curare nuovi boschi urbani, immaginare pratiche di orticoltura urbana e infrastrutture verdi per proteggere la mobilità ciclabile e pedonale: è a partire da queste e altre suggestioni che il Climate Pride di Bologna vuole costruire, attraverso pratiche e immaginari, spazi per le ecologie urbane, e riprendersi gli habitat della Multispecie. Quando trasformiamo la città in un laboratorio di ecologia, stiamo colpendo il cuore di un sistema che ha fatto del capitalismo estrattivo il suo modus operandi.
Per questo, animali e piante di ogni forma e dimensione, funghi, batteri e virus, ogni organismo è coinvolto nella Multispecie, nella costruzione di spazi delle ecologie urbane, nei Climate Pride di Roma e Bologna. Per questo, per altro, per tutto, i Climate Pride di Roma e Bologna sono due momenti di una stessa sollevazione: quella di una Multispecie che vuole riprendersi gli spazi urbani e il Pianeta, per contrapporre alla guerra e alla devastazione ecologica altrove possibili da costruire collettivamente. Questo presente non è il nostro futuro: ci vediamo il 12 aprile a Bologna e il 15 novembre a Roma!
Climate Pride Roma – Climate Pride Bologna