Il 18 maggio ci siamo incontrat* in tant* a Piazza Scaravilli, nell’ambito dell’iniziativa ‘Costruire giustizia climatica: giornata di discussione tra ricerca e attivismo’. Un evento che, nostro malgrado, si è inserito in giornate nelle quali i nostri territori hanno vissuto una devastante alluvione, subendo le conseguenze della crisi climatica e della cementificazione.
In questi giorni, centinaia di persone sono partite ogni giorno da Bologna per prestare aiuto alle popolazioni più colpite. Abbiamo indossato stivali e imbracciato pale per pulire dal fango case e strade. Tuttavia, la nostra solidarietà è carica di rabbia, perché sappiamo bene che quel che abbiamo vissuto in queste settimane non è un evento imprevedibile, ma una conseguenza del riscaldamento globale che la scienza ha previsto da anni, resa ancora più drammatica dalla cementificazione del territorio, di cui l’Emilia-Romagna vanta poco invidiabili primati.
Non vogliamo abituarci a spalare fango, svuotare cantine, dare una pacca sulla spalla a chi ha perso tutto. Non possiamo accettare che la nostra quotidianità si trasformi in emergenza permanente, con scuole e università chiuse, la socialità sospesa, l’ansia di vedere l’acqua salire i gradini delle nostre abitazioni fino a invadere i luoghi della nostra quotidianità. Dobbiamo costruire soluzioni e indicare responsabilità, perché non possiamo accettare di vivere ancora il business as usual, con i profitti a decidere della sorte dei nostri territori.
Per questo, pensiamo che la ‘scienza del laboratorio’ e la ‘scienza della strada’ debbano incontrarsi ancora. Come hanno fatto il 18 maggio in Piazza Scaravilli e in questi giorni nelle strade di Castel Bolognese, Solarolo, Faenza, condividendo conoscenze, dati, informazioni, ma anche sogni e ambizioni. Con solidarietà e rabbia, invitiamo le ricercatrici e i ricercatori a partecipare all’assemblea popolare in programma sabato 27 maggio alle 16.00 in Piazza Maggiore, portando le proprie conoscenze e le proprie ricerche, perché in quella piazza si possano mettere insieme tanti saperi capaci di contribuire a nuove convergenze.
Quindi, vi diamo appuntamento a sabato 27 maggio alle ore 16.00 in Piazza Maggiore, e vi proponiamo di leggere anche il testo ‘We are not fucking Angels!’. A sabato!