L’appello della Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi.
Abbiamo di fronte la più grande sfida con la quale l’umanità abbia mai dovuto confrontarsi: la crisi climatica. Gli studi scientifici e i fenomeni meteorologici, infatti, ci parlano di un Pianeta sempre più malato, con il riscaldamento globale che potrebbe in pochi anni rendere l’estinzione dell’umanità uno scenario irreversibile.
Le giovani generazioni, a cui multinazionali e istituzioni internazionali, nazionali e locali stanno lasciando in eredità un futuro fatto di incertezza e devastazione ambientale, sono state tra le prime a cogliere l’urgenza di porre l’emergenza climatica al centro delle mobilitazioni. Al loro fianco, migliaia di donne e uomini hanno non soltanto rivendicato soluzioni, ma anche iniziato a cambiare i propri stili di vita per ridurre la propria impronta ecologica.
Tutto ciò, però, non è sufficiente: sappiamo che non è possibile fermare il riscaldamento globale senza cambiare sistema. Per questo, la scorsa primavera, abbiamo scritto un Piano per la rivoluzione ambientale che, nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, abbia l’ambizione di migliorare la qualità delle nostre vite e far crescere giustizia e uguaglianza attraverso soluzioni capaci di contribuire ad affrontare l’emergenza climatica.
Durante l’autunno 2021 tanti nodi verranno al pettine; a livello locale, la città di Bologna avrà una nuova amministrazione che dovrà dimostrare che la scelta di inserire l’emergenza climatica nello Statuto Comunale è un’urgenza che trova riscontro nei fatti e non una semplice pennellata di verde all’immagine pubblica della città; a livello globale, i governi dei Paesi più ricchi si incontreranno nell’ambito del G20, mentre a Glasgow si svolgerà a novembre la 26^ Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26).
Siamo consapevoli che, nel nostro territorio e nel mondo, non c’è più tempo da perdere. Per questo vogliamo avviare anche a Bologna un percorso collettivo di mobilitazione capace di intrecciare gli obiettivi globali alle scelte locali, mettendo in discussione le grandi opere e la cementificazione per dare vita a una rivoluzione ambientale capace di costruire comunità eque e sostenibili.
Nell’ambito delle più ampie mobilitazioni contro i vertici internazionali, pensiamo che Bologna – città che sostiene di voler essere tra quelle che in Europa guideranno la transizione climatica – sia il luogo in cui fare scelte radicali e decisive: alle opere inutili e dannose – prima fra tutte l’allargamento del Passante autostradale del quale chiediamo lo stop immediato – vogliamo contrapporre soluzioni per migliorare la qualità della vita in città e la salute di coloro che la vivono.
Una delle sfide che vediamo di fronte a noi è come far sì che la necessaria acquisizione dei dati meteorologici e la digitalizzazione degli stessi, strumento fondamentale per analizzare il cambiamento climatico, non sia essa stessa fonte di emissioni. Il super computer da 80 milioni di euro che verrà attivato al Tecnopolo consuma la stessa energia di 4.000 nuclei abitativi: l’obiettivo deve essere rendere questo luogo ad emissioni zero!
Per queste ragioni, torneremo in piazza con una manifestazione sabato 23 ottobre 2021. Sfileremo per dimostrare la nostra opposizione alla cementificazione che, dall’autostrada alle ex caserme passando per le aree residenziali e toccando anche quelle rurali, avanza nonostante l’urgenza di porre fine al consumo di suolo; per fermare opere che non consentono a Bologna di liberarsi dalla morsa velenosa dello smog; per rivendicare le alternative possibili, che abbiamo iniziato ad abbozzare nel nostro Piano per la rivoluzione ambientale, costruendo un movimento capace di sfidare le istituzioni sul terreno del cambiamento possibile e necessario.
Una rivoluzione ambientale, però, si fa in tante e tanti. E Bologna è una città ricca di esperienze di auto-organizzazione, comitati, gruppi e associazioni. Tante gocce che insieme possono fermare la devastazione ambientale e contribuire a costruire quella città equa e sostenibile capace di proporre a chi vivrà questo territorio nei prossimi decenni un luogo accogliente, solidale e sostenibile. Per questo, vogliamo invitare tutte le realtà organizzate, le donne e gli uomini che vogliono contribuire alla rivoluzione ambientale, a costruire con noi la manifestazione, a partire da un’assemblea popolare che si svolgerà domenica 26 settembre alle ore 17:30 presso Làbas a Vicolo Bolognetti.