“Questo rapporto è un terribile avvertimento sulle conseguenze dell’inazione”, ha detto Hoesung Lee, presidente dell’IPCC. “Mostra che il cambiamento climatico è una minaccia grave e crescente per il nostro benessere e per un pianeta sano”.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, ha presentato oggi il secondo volume (WG2) del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, la più aggiornata e completa rassegna scientifica sui cambiamenti climatici. Un rapporto che, senza la guerra in corso, avrebbe occupato le prime pagine dei giornali, e di cui invece sentiremo parlare poco. Troppo poco.
Il volume conferma quanto già emerso nei mesi passati, quando il segretario generale dell’ONU António Guterres aveva definito i dati diffusi dall’IPCC “un allarme rosso per l’umanità”. “I cambiamenti climatici indotti dall’uomo – sottolineano gli scienziati – stanno causando pericolosi e diffusi sconvolgimenti nella natura e colpiscono la vita di miliardi di persone”.
Alcune conseguenze del riscaldamento globale sono già oggi inevitabili, e per questa ragione adattamento e mitigazione dovranno essere parti integrate delle soluzioni: adattamento, per riuscire a convivere con il clima che cambia, e mitigazione, per far sì che l’adattamento sia possibile: in altre parole, se non ridurremo “rapidamente e profondamente le emissioni di gas serra”, nemmeno le politiche di adattamento potranno garantire la sopravvivenza dell’umanità sul Pianeta.
“L’evidenza scientifica è inequivocabile: i cambiamenti climatici sono una minaccia al benessere delle persone e alla salute del pianeta. Ogni ulteriore ritardo nell’azione concertata a livello globale farà perdere quella breve finestra temporale – che si sta rapidamente chiudendo – per garantire un futuro vivibile”, ha detto Hans-Otto Pörtner.
Maggiori dettagli sul rapporto sono disponibili nel sito del focal-point italiano dell’IPCC.