Nel primo giorno di primavera, decine di attiviste/i dei collettivi ecologisti bolognesi hanno piantato due alberi all’interno dell’area di cantiere a Scandellara, negli stessi prati dove Società Autostrade ha recentemente fatto strage di piante pluridecennali per preparare il terreno al cemento del Passante di Mezzo.
Le/gli attiviste/i hanno ricordato che due alberi difendono la salute dei bolognesi più degli amministratori locali e regionali; è passato ormai più di un anno, infatti, da quando decine di associazioni hanno chiesto la realizzazione di una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). Vista la determinazione con cui Sindaco di Bologna e Presidente della Regione Emilia-Romagna si ostinano a impedirla, è evidente che la realizzazione dell’indagine sbugiarderebbe le rassicurazioni di chi, in piena crisi climatica, vuole allargare un’autostrada e far crescere il numero di mezzi pesanti che attraverserà Bologna, cementificando aree verdi a pochi metri dalle scuole e dalle abitazioni.
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Dopo la piantumazione, le/gli attiviste/i hanno raccolto l’ultima conversazione – riportata di seguito – tra le due piante in procinto di essere sradicate dalle loro secolari abitazioni. I due inseparabili alberi, che portano i nomi di Albero Lepore (Pavonia bituminosa) e Albero Bonaccini (Ficus autostradalis), sono ormai gli ultimi rimasti dopo gli abbattimenti perpetrati da Società Autostrade per sgombrare il terreno da cementificare, e saranno a loro volta abbattuti.
AMO Bologna Onlus – Bologna For Climate Justice – Extinction Rebellion – Fridays for Future – Legambiente Bologna
Il dialogo tra i due alberi
Albero Lepore (AL): Che poi è tutta colpa tua se domani ci segano via di qui…
Albero Bonaccini (AB): Sentitelo… Ma tu in campagna elettorale non avevi detto che avresti creato sei nuovi parchi e che il verde pubblico era fondamentale?
AL: ti stai confondendo con l’attuale sindaco di Bologna. Io sono solo l’Albero Lepore. Lui invece è piuttosto coerente perché aveva pure detto che scuola, sanità e economia sarebbero state al primo posto, e infatti permette l’allargamento della tangenziale in prossimità di una scuola, così poi la gente respira sempre peggio e allora si fa una bella strategia socio-sanitaria che dovrebbe risolvere il problema che le istituzioni hanno creato in primo luogo, in modo da riempire il prossimo programma elettorale. Mentre per l’economia…
AB: Fammi indovinare: si allarga la tangenziale per evitare che la gente resti imbottigliata nel traffico, ma si fa finta di non conoscere ‘la domanda di traffico indotto’, ovvero gli studi che hanno dimostrato che, quando si sono allargate strade e autostrade, il traffico e le code sono aumentate. Sarebbe stato meglio se le elezioni regionali le avessi vinte io, invece di quell’altro. Nel 2019, a fine mandato, faceva il carino con la “Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ambientale”, dicendo che la Regione avrebbe ridotto le emissioni. Poi, una volta rieletto, la sua giunta ha formulato il “Patto per il Lavoro e per il Clima” in cui la Regione si impegna a raggiungere lo zero netto di emissioni per il 2050. La Rete dei gruppi ecologisti ha provato a fargli notare la contraddizione tra il voler azzerare le emissioni e la costruzione del passante di mezzo e tante altre grandi opere come i rigassificatori, ma lui fa finta di non sentire…
AL: Se fossi stato io il sindaco di Bologna, non avrei mai permesso che si costruisse un’infrastruttura del genere senza fare la Valutazione di impatto sulla salute (Vis), perchè il mio dovere primario è tutelare la salute dei bolognesi. In pratica, le istituzioni hanno approvato l’allargamento dell’infrastruttura senza manco chiedersi l’effetto che il Passante ha e avrà sull’aria che respiriamo.
AB: E ora ci abbatteranno, facendo finta che i danni che provocherà la realizzazione del progetto possano essere ‘mitigati’, mentre la città soffocherà, e migliaia di cittadini subiranno sulla propria salute la presenza tossica di quest’infrastruttura…