«Possiamo fare tutte le valutazioni che vogliamo, noi stiamo dentro le regole»: con queste sbrigative parole il Presidente della Regione Emilia-Romagna ha liquidato la richiesta di decine di associazioni di realizzare una Valutazione di Impatto Sanitario del Passante di Bologna. A Stefano Bonaccini e Matteo Lepore, infatti, basta la certificazione ‘Envision’, realizzata da ICQM, un’organizzazione i cui soci sono prevalentemente associazioni di costruttori.
E così, dopo essere stato promosso a “opera simbolo della transizione ecologica nazionale” e a “laboratorio della mobilità sostenibile”, oggi il Passante di Bologna può ostentare anche il “primato europeo di innovazione e sostenibilità”. Un’infrastruttura ‘Platinum’, come afferma la certificazione appena ottenuta, attraverso la quale Lepore e Bonaccini rivendicano la sostenibilità dell’opera: e allora perché da febbraio non hanno mai risposto alla richiesta di una Valutazione d’Impatto Sanitario? Cosa ci sarà da nascondere?
Ogni volta che parlano di Passante, Lepore e Bonaccini svelano delle bugie. Come quelle sulla cosiddetta ‘fase 2’ – ovvero quel momento in cui dovrebbero essere realizzate le principali opere di mitigazione e compensazione – che non solo non è stata progettata, ma, diversamente da quanto rivendicato nei mesi passati dalla maggioranza che governa Palazzo d’Accursio, non sarà nemmeno pagata da Società Autostrade. Che costruirà e poi incasserà i pedaggi, distribuendo dividendi e lasciando sul territorio i costi sociali, sanitari e ambientali dell’opera. A svelarlo era già stato l’assessore regionale Corsini, che pochi giorni fa era volato a Bruxelles per elemosinare risorse per il Passante. Oggi lo conferma Lepore: le risorse per la fase due? «Ci saranno dei fondi europei»; insomma, pagheranno i cittadini.
Come ha scritto la Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi, “la Pianura Padana è una camera a gas. I dati ci dicono che le città della nostra Regione sono tra le più inquinate al mondo. Nonostante ciò, Bonaccini e Lepore continuano a promuovere nuovo asfalto, cementificando il terreno che dovrebbe essere dedicato alla produzione alimentare e condannandoci a decenni di trasporto su gomma. Il Sindaco e il Presidente della Regione, insieme alle loro maggioranze, si riempiono la bocca di parole come ‘transizione energetica’, ma stanno contribuendo, con le loro scelte, alla crisi climatica che toglie il futuro ai propri cittadini, fa aumentare il costo delle bollette e della mobilità, condanna migliaia di persone a perdere una parte della propria vita in automobile. È una scelta dettata da interessi economici, che nulla ha a che fare con gli interessi collettivi”.
La certificazione ‘Envision’ è solo l’ennesima dimostrazione che dietro agli slogan, alle compensazioni e alle mitigazioni, si nascondono bugie. La ‘Valutazione di Impatto Sanitario’ chiesta dai cittadini non la vogliono fare perché sanno che i dati di uno studio indipendente metterebbero i bolognesi di fronte alla verità: quell’infrastruttura è causa di morti e malattie. E allora, ci si affida a una certificazione realizzata da un ente scelto da Società Autostrade – ovvero da chi ha maggiore interesse a costruire l’infrastruttura – rispondendo con un assordante silenzio alle/ai cittadine/i. Del resto, il concetto di partecipazione di chi vuol realizzare l’allargamento del Passante lo ha ben spiegato in conferenza stampa l’amministratore delegato di Società Autostrade Roberto Tomasi: «il dialogo con i cittadini? Sarà molto utile durante la realizzazione e al termine dei cantieri, per verificare se i benefici saranno effettivamente raggiunti». Insomma, chi non si oppone, si prepari a fare da cavia.