Mercoledì 16 ottobre si è svolto il secondo dei tre incontri verso lo spazio delle ecologie urbane: un luogo da costruire collettivamente nel quale discutere e fare, praticare e sperimentare.
Abbiamo provato a ‘mettere a terra’ le tante suggestioni emerse nel primo appuntamento. Se trasformare lo spazio urbano nell’era della crisi climatica e dell’alluvione permanente richiede sguardi altri e pratiche potenti, ci siamo chieste/i come uno spazio delle ecologie urbane, nella sua ‘limitatezza spaziale’, possa diventare terreno di sperimentazione per pratiche di costruzione, rivendicazione e pretesa che attraversino la città.
Lo abbiamo fatto a partire dal contributo di Andrea Ghelfi che ci ha raccontato l’esperienza di Mondeggi Bene Comune. La più grande occupazione di terre d’Italia, una fattoria senza padroni nata dieci anni fa per difendere un bene comune – quel vasto terreno che l’allora Provincia di Firenze avrebbe voluto svendere – dal profitto e praticare, giorno dopo giorno, nuove relazioni ecologiche.
E’ a partire da esperienze come queste che ci chiediamo come uno spazio per le ecologie urbane possa diventare un interstizio di alternative esondanti all’interno della foresta di cemento. Lo abbiamo fatto ancora una volta dividendoci in gruppi di lavoro che hanno immaginato, con parole e disegni, come concretizzare i tre verbi che stanno guidando le nostre riflessioni: desigillare, forestare, cucinare.
Nel terzo incontro – mercoledì 27 novembre alle 20:00 presso il Centro Sociale della Pace – vogliamo costruire un calendario di iniziative verso lo spazio delle ecologie urbane: come nei prossimi mesi attraversiamo collettivamente Bologna parlando delle pratiche e delle rivendicazioni che vogliamo mettere al centro del nostro agire? Ci vediamo là!
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